Comune Nola Dissesto: l’Osl “denuncia” una scarsa collaborazione con i dirigenti dell’ente
960 mila su quarantuno milioni di euro. Il dato, relativo alle pratiche evase per pagare i creditori, arriva direttamente dal comune di Nola, in dissesto finanziario dal 26 agosto 2019. Un dato irrisorio e specchio di una situazione attribuibile soprattutto alle notevoli difficoltà riscontrate dagli organismi straordinari di liquidazione ad ottenere, da parte dei dirigenti di settore, le attestazioni da cui poter trarre gli indispensabili elementi per poter valutare l’ammissibilità delle istanze. E’ quanto si legge nell’ultima delibera del 19 dicembre scorso a firma del collegio di liquidazione, formato da Sergio di Martino, Vice Prefetto, Giuseppe Ferrara Segretario comunale in quiescenza e Virginia Falanga – Funzionario economico-finanziario.
Una chiara denuncia di mancata collaborazione da parte della macchina amministrativa, che attraverso i suoi uffici non fornirebbe il supporto necessario per facilitare il processo di liquidazione. Per capire meglio la vicenda bisogna fare un passo indietro.
E’ febbraio del 2021 quando l’Organo straordinario di liquidazione rilevato il consistente numero delle istanze pervenute, la copiosa documentazione, l’importo complessivo dei debiti censiti e i tempi occorrenti per il loro definitivo esame, propone all’Amministrazione di Nola l’adozione della modalità semplificata di liquidazione, che concede la possibilità di definire transattivamente le richieste dei creditori, offrendo agli stessi il pagamento di una somma variabile tra il 40 ed il 60 per cento del debito, con rinuncia a ogni altra pretesa.
Proposta che viene accettata dalla giunta comunale il 26 febbraio 2021, all’epoca guidata dal sindaco Minieri che si impegna a reperire e mettere a disposizione dell’Osl le risorse finanziarie necessarie per la tacitazione delle pretese creditorie, costituenti la massa passiva quantificata fino a quel momento. Sarebbe andato il 40% per i crediti risalenti all’esercizio finanziario 2019; 50% per i crediti risalenti agli esercizi finanziari 2018/2013; 60% per i crediti risalenti agli esercizi finanziari 2012 e agli anni precedenti.
Conditio sine qua non per fare in modo che la modalità approvata possa andare in porto è, però, una sommaria delibazione sulla fondatezza del credito vantato.
Cambio di guardia al palazzo di città e stando alla delibera dei tre componenti Osl, ad oggi viene rilevata la scarsissima collaborazione degli uffici preposti per l’espletamento delle pratiche. Difficoltà, sempre secondo i componenti Osl, da attribuire alla mancanza di personale amministrativo, ad un problematico recupero delle informazioni necessarie e ad un disordine organizzativo dell’Ente.
Si registra così, stando alla delibera, un prevalente comportamento “refrattario” a fornire la doverosa collaborazione all’Organo straordinario di liquidazione e, quindi, lo scarso interesse rispetto al dissesto. Una situazione grave, secondo i componenti Osl, in grado di peggiorare con la possibilità di contenziosi da parte dei creditori, che approvando la modalità semplificata, non hanno visto ancora pagato il credito.
L’arco temporale tra la dichiarazione di dissesto e le pratiche evase, per il collegio Osl, è un impasse quasi paradossale. Di qui un appello alla politica ad intervenire presto, nell’interesse dei creditori, ma soprattutto della città.