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Cattura del killer di Francesco Pio Maimone, il capo della mobile Fabbrocini “Testimonianze decisive, ma tanta omertà”

E’ molto chiaro il capo della squadra mobile di Napoli Alfredo Fabbrocini che nella tarda serata di ieri ha stretto il cerchio attorno al killer di Francesco Pio Maimone, il giovane ucciso sabato notte fuori gli chalet a Mergellina . Parla di omertà Fabrocini in conferenza stampa, di quel silenzio complice dimostrato da moltissimi testimoni che erano sul lungomare affollato e che avevano visto tutto. L’Inizio e tragico epilogo di una lite nata tra due bande opposte, per un bicchiere di versato sulla scarpa nuova che non ha ammesso scuse culminando in una  raffica di colpi prima in aria poi sulla folla.

Il presunto omicida Francesco Pio Valda, figlio di un pregiudicato scissionista del clan Aprea-Cuccaro, ucciso dieci fa e fratello di luigi, attualmente detenuto e sotto processo per tentato omicidio, dopo aver sparato si era fatto nascondere da alcuni conoscenti di Ponticelli. Era stato arrestato nel 2021 per droga, quando era ancora minorenne, ma il reato era stato estinto dopo la messa alla prova, che aveva superato.

In molti non hanno collaborato ha precisato il questore ma le testimonianze dei poche che hanno portato al fermo del ragazzo, grazie anche alle telecamere di sorveglianza che hanno dato modo di costruire la dinamica del tragico evento.

l’omicidio di Francesco avvenuto duqnue per sbaglio ha destato l’opinione pubblica ormai sopito per le troppe volte che gli episodi di cronaca di questo tenore si ripetono senza trovare un vero freno. monsignor Domenico Battaglia ha scritto una lettera aperta al parroco di Francesco Pio rivolgendo a tutti un appello facendo riferimento proprio alle coscienze assopite “Disarmiamo insieme Napoli!, scrive battaglia, Deve essere un impegno di tutti! Vanno disarmate le mani di coloro che fanno della violenza e della prepotenza il proprio stile di vita!”.

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