Castellammare di Stabia: racket dei pontili arrestati affiliati al clan Fontana
L’operazione condotta dai carabinieri di Torre Annunziata e Castellammare di Stabia ha portato all’arresto di cinque persone nell’ambito di un’indagine approfondita sulle estorsioni perpetrate dalla camorra nella zona. Nel mirino della criminalità i pontili e la relativa gestione delle attività di approdo e rimessaggio delle barche.
Secondo le attività di investigazione con inchiesta coordinata dal pubblico ministero Cimmarrotta, il clan Fontana, una delle organizzazioni malavitose più radicate nel territorio, si era appropriato illegalmente di un pontile, utilizzando metodi coercitivi e intimidatori per esercitare il controllo su una delle attività più vitali per la comunità: la gestione delle attività di approdo e rimessaggio delle barche. Estorsioni che non solo andavano a danneggiare gli imprenditori locali, ma avevano ripercussioni significative sul turismo e sull’economia della zona, dato che Castellammare di Stabia è un noto punto di riferimento per diportisti e turisti.
Tra i soggetti arrestati ci sono quattro uomini e una donna, tutti ritenuti affiliati al clan Fontana, i cui affari illeciti spaziano dalla gestione dei parcheggiatori abusivi nel centro di Castellammare fino agli affari legati agli chalet e altre attività commerciali. I membri della famiglia Fontana, che operano sotto il soprannome di “Fasano” in ambienti criminali, sono stati identificati come Mauro, Francesco, Alfonso e Ciro Fontana, tutti parenti tra loro. Insieme a loro, è stata arrestata anche Cristina Schiavone, la quale sembra avere un ruolo significativo nelle operazioni del clan.