Castellammare di Stabia, materiale elettorale in casa di un boss: le reazioni della politica
L’influenza della camorra sulla campagna elettorale a Castellammare di Stabia era prevedibile, considerati i trascorsi. C’è da tenere ancora più alta l’attenzione dopo il recente sequestro di materiale elettorale nella casa di uno dei boss del clan D’Alessandro, Paolo Carolei arrestato per omicidio sospettato di essere il mandante di un altro omicidio avvenuto nel 2008.
Durante l’operazione di polizia, sono stati trovati santini di un candidato al consiglio comunale del centrosinistra nell’abitazione di Carolei. Questo solleva il timore di un possibile inquinamento del voto nelle imminenti elezioni comunali di Castellammare di Stabia.
Al voto la settimana prossima Gigi Vicinanza del centrosinistra e l’avvocato Mario D’Apuzzo del centrodestra che stanno affrontando il delicato tema della malavita organizzata anche durante gli incontri per la campagna elettorale.
Proprio qualche giorno fa Sandro Ruotolo, a supporto di Vicinanza ha lanciato l’ iniziativa di un osservatorio per mappare i voti della camorra, seguito a ruota dallo stesso candidato a sindaco, che dopo l’arresto di importanti esponenti del clan D’Alessandro, ritenuti mandanti dell’uccisione nel 2009 del consigliere comunale Gino Tommasino, ha ribadito la necessità di liberare Castellammare dalla morsa della criminalità organizzata.
Dopo l’operazione contro la camorra, la presidente della commissione regionale anticamorra Carmela Rescigno, ha proposto un’audizione urgente per discutere del rischio di condizionamenti da parte della criminalità organizzata sulle elezioni.
Per D’Apuzzo i legami emersi tra la malavita e i colletti bianchi del centrosinistra sono preoccupanti e sarebbero oggetto di una nuova battuta d’arresto per la città, con conseguente ricaduta sugli investimenti dei privati, sullo stanziamento dei fondi pubblici. Il candidato del centrodestra ha fatto anche sapere di aver immediatamente trasferito le sue preoccupazioni ai livelli politici nazionali per evitare una ulteriore mortificazione per Castellammare di Stabia.