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Castellammare di Stabia, inchiesta aperta sul cedimento in via Salita Quisisana: il disagio degli sfollati continua

Dopo il cedimento del muro di cinta in via Salita Quisisana di Castellammare di Stabia, è stata aperta un’inchiesta da parte della Procura di Torre Annunziata per accertarsi su ciò che è accaduto realmente e sulle eventuali responsabilità, dopoché i commissari prefettizi hanno diffidato l’impresa che stava eseguendo i lavori nell’aerea del crollo.

La Procura, sugli esami dei tecnici che hanno eseguito la perizia, verificherà se la ditta ha delle responsabilità nella vicenda che solo per fortuna non si è trasformata in tragedia. Tuttavia, i disagi ci sono e non sono pochi per le dodici famiglie sfollate, che per un mese hanno ricevuto un contributo economico dal Comune. Cifre valide appunto per soli 30 giorni che scadranno il 20 agosto ma visto il periodo estivo che è iniziato e tutti i controlli che dovranno essere effettuati, le famiglie non riusciranno a rientrare in tempo e così i tempi si prolungano con le difficoltà degli sgomberati. Sono 50 e tra loro ci sono bambini, di cui anche un neonato di poche settimane, e un cittadino sottoposto alla sorveglianza che non è riuscito a trovare una sistemazione e così in base alle informazioni sembra che stia dormendo in macchina. Infatti, molti tra gli sfollati si lamentano perché anziché del contributo economico avrebbero preferito ricevere una ricollocazione come è avvenuto in parte per gli sfollati di Torre del Greco. Dunque, un grido di sofferenza che si alza dal centro storico di Castellammare di Stabia che probabilmente rimarrà inascoltato e almeno fino al 20 di agosto non ci saranno novità con le criticità umane che si sommano a quelle urbane che con difficoltà saranno gestite dai commissari in un mese di agosto che per alcuni sa di vacanza e non di lavoro.

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