Castellammare di Stabia: arrestata l’insegnante della scuola Salvati aggredita dalle mamme lo scorso 14 novembre
La spedizione punitiva del 14 novembre scorso aveva, dunque, un senso. Difficilmente, infatti, un genitore si può sbagliare specie se poi ci sono dei segnali forti, da parte di un figlio, a far comprendere che qualcosa non va. E dopo due mesi di indagini quel “qualcosa” si è trasformato in una brutta storia di violenza documentata da video, messaggi e testimonianze che porta le manette ai polsi dell’insegnante di Castellammare di Stabia. Finì in ospedale lo scorso novembre dopo che circa una trentina di mamme fecero irruzione nella scuola Salvati per poi aggredire. Un coro unanime di mamme inferocite perché l’insegnante, secondo racconti e voci, si era resa responsabile di maltrattamenti nei confronti di alcuni alunni.
Denunce pesanti fino a quel momento senza nessun riscontro ma le attività di indagine coordinate dalla Procura di Torre Annunziata diretta da Nunzio Fragliasso e affidate ai carabinieri hanno portato all’arresto per reati di maltrattamenti, violenza sessuale, induzione al compimento di atti sessuali e corruzione di minorenne, commessi in danno di alcuni studenti, tutti di età inferiore a 14 anni. Indizi pesanti tanto che il giudice ha deciso di adottare la misura cautelare più severa, la custodia nel carcere femminile di Benevento, per evitare il rischio di ulteriori abusi, considerando che l’insegnante era ancora formalmente in servizio. Ed è qui che stando a quanto raccolto dai carabinieri inizia il racconto che fa prevalere un senso di schifo amplificato dalla violazione della fiducia che i minori ripongono negli adulti e nell’istituzione scolastica.
Secondo le indagini, la docente avrebbe abusato della sua posizione portando i ragazzi in una stanza privata della scuola, che lei stessa chiamava ‘La saletta’. Qui, con la scusa di offrire ripetizioni, avrebbe mostrato loro video pornografici e intrapreso conversazioni di natura sessuale, discutendo esperienze personali e dando indicazioni esplicite su comportamenti intimi. Sempre nella saletta, sarebbe documentato un abuso ad uno degli studenti coinvolti praticandogli in prima persona un rapporto orale.Il disgusto procede con la creazione da parte della 40 enne di un gruppo su Instagram chiamato “La Saletta”, dove continuava a discutere di argomenti sessuali in modo diretto e paritario con gli studenti. Gli inquirenti hanno sottolineato come ci fosse uno stato di soggezione tra gli alunni, che erano stati minacciati di bocciatura e di conseguenze legali per le loro famiglie se avessero rivelato quanto accadeva. Minacce che impedivano di fatto agli alunni di denunciare le condotte perverse della donna, facendoli sentire impotenti e soli.
La svolta è arrivata quando uno degli studenti, dopo essere stato sospeso, ha deciso di raccontare tutto ai genitori, supportando la sua denuncia con messaggi scambiati con la docente. Le indagini condotte dai carabinieri hanno portato al sequestro del telefono dell’insegnante, dove sono stati trovati messaggi vocali e materiale pornografico in linea con quanto descritto dagli studenti.