Caserta – Truffa Telecom, in manette tre avvocati
Avevano organizzato una truffa ai danni della Telecom, promuovendo falsi ricorsi seriali mirato alla riscossione di somme irrisorie o canoni di abbonamento per utenti fittizi. Con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al falso in atto pubblico per induzione e truffa, sono finiti agli arresti domiciliari tre avvocati operanti nelle province di Napoli, Caserta e Benevento. Si tratta di Biagio Vallefuoco, di Davide Corrado Calandra e di Bruno Amirante. I finanzieri di caserta hanno eseguito l’ordinaza emessa dal gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Le indagini sono iniziate tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010, in seguito ad una denuncia presentata dai legali di Telecom Italia.
Il numero di ricorsi presentati nel corso degli anni con atti di citazione “seriali”, aveva insospettito gli avvocati della società, i quali presentavano tutti lo stesso contenuto: spese irrisorie di spedizione di bollette, e il rimborso del canone di abbonamento, con notevoli richieste di rimborsi per le spese legali.
Le successive perquisizioni presso gli studi legali degli indagati Amirante e Calandra,confermarono l’ipotesi accusatoria. Furono trovati più di 1300 fascicoli di ricorsi con un consistente numero di nomi di persone, del tutto ignari o deceduti, che avrebbero conferito mandato ai tre legali di agire nei confronti di Telecom. Effettuate anche perizie grafologiche per verificare l’autenticità delle firme apposte in calce ai mandati, che evidenziarono che i ricorsi erano in realtà falsi.
I tre avvocati, inducendo in errore il giudice di pace sulla sussistenza dei mandati alle liti, ottenevano, nella gran parte dei casi, la condanna della compagnia telefonica, la quale nel tempo ha dovuto pagare circa 200mila euro di spese legali.
Nei confronti di altre sei persone partecipi all’associazione nel ruolo di procacciatori di potenziali clienti, il gip non ha ritenuto sussistenti gli indizi di colpevolezza in ordine al reato associativo.