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Carenza di medici e infermieri, Zuccarelli: “Risposte dalla prossima finanziaria per le assunzioni”

A Napoli mancano sempre di più medici negli ospedali. E quelli che ci sono sono costretti a sopperire le assenze. A soffrire la carenza di organico sono in modo particolare i Pronto soccorso. Anche se va di poco meglio nei reparti di anestesia, rianimazione, ortopedia e radiologia. Stesso vale per il 118 e per i distretti Asl. I numeri solo la fotografia delle carenze: oltre ai 500 i dottori che mancano all’appello nelle corsie dei pronto soccorso (solo 53 reclutati con il concorso unico regionale) ci sono da considerare le circa 6 mila unità in meno tra infermieri, tecnici sanitari e O.S.S. indispensabili come i primi per far funzionare i servizi di cura. Se poi si conta anche il territorio, tra specialistica ambulatoriale, medicina di famiglia, guardie mediche e pediatria di base, il buco raggiunge e supera le 10mila unità a fronte di crescenti difficoltà ad assicurare anche i servizi del territorio più vicini al domicilio dei pazienti. La Campania è tra le prime in classifica in Italia per mancanza di camici bianchi. Il Cardarelli, il nosocomio punto di riferimento al sud, conta circa 280 unità mediche in meno, di queste cinquantina nell’area dell’emergenza. A fatica si riesce a sostituire chi va via. Nella Asl Napoli 1: mancano circa 280 tra biologi, tecnici di laboratorio, tecnici di radiologia, infermieri, Oss, medici di pronto soccorso, neurologi, pediatri, radiologi, chirurghi, ortopedici. Nella mappa delle carenze c’è anche l’Ospedale del Mare, qui le carenze riguardano i medici d’emergenza.

Bruno Zuccarelli, presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli: “Il problema del Sistema sanitario nazionale non è solo la carenza di medici, è anche e soprattutto quello della scarsa attrattività del pubblico. Perché mai un medico deve scegliere di lavorare in una struttura nella quale è sottoposto a turni massacranti e spesso rischia di essere aggredito, quando può scegliere di lavorare in una struttura privata in condizioni decisamente più umane?”.

“Vogliamo che ci siano più fondi per assumere il personale e vogliamo che chi lavora nel Servizio sanitario venga pagato meglio. lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci a margine del lancio della campagna ‘Noi salviamo vite’, al ministero.

La replica del Presidente OPI Napoli Teresa Rea non si fa attendere: “Ricordiamo al ministro, che solo in Campania e solo per gli infermieri c’è una carenza conclamata, certificata anche dalla regione Campania, di circa diecimila infermieri. un buco creato negli oltre dieci anni di commissariamento con relativo blocco del turn over e mai colmato. gli infermieri che lavorano negli ospedali napoletani affrontano ogni giorno carichi di lavoro insopportabili. e insostenibili. a fronte di questa encomiabile disponibilità professionale umana e sociale ricevono invece aggressioni, umiliazioni e minacce

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