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Campania – Taglia Tribunali: il Consiglio regionale approva all’unanimità adesione referendum abrogativo

Il Consiglio Regionale della Campania ha approvato all’unanimità la delibera per aderire al referendum abrogativo promosso dalla Regione Abruzzo, ai sensi dell’art. 75 della Costituzione, della normativa statale sulla riforma della geografia giudiziaria, cosiddetta “taglia-tribunali”, che ha soppresso 30 tribunali e relative procure, 220 sezioni distaccate e 667 uffici del Giudice di Pace, provocando mobilitazioni e manifestazioni in tutta Italia e particolarmente in Campania.

Il Consiglio ha anche eletto i propri consiglieri delegati a rappresentare la Regione per il referendum: Donato Pica (effettivo) e Angelo Marino (supplente).

La delibera “Referendum abrogativo delle disposizioni di cui all’art. 1 commi 2,3,4,5 e 5 bis della Legge 148/2011 e dei Decreti legislativi nn.155 e 156 del 7/7/2012”, è stata introdotta all’esame dell’Assemblea dal primo firmatario Donato Pica (Pd): “il Consiglio Regionale della Campania promuove il referendum abrogativo contro una normativa che penalizza gravemente il diritto di accesso alla giustizia dei cittadini – ha sottolineato -; su questo argomento c’è stato una sorta di commissariamento della politica da parte dei Ministri della Giustizia e dei Governi che si sono succeduti nel tempo in quanto tutte le forze politiche si sono dette contrarie alla riforma ma il Parlamento non ha avuto la forza di cambiarla.

La riforma della geografia giudiziaria ha colpito tutti i territori e particolarmente la Campania che perde tre tribunali e dove decine e decine di Comuni vengono privati delle sezioni distaccate senza alcun criterio e, quindi, del diritto di agire in giudizio sancito dall’art. 24 della Costituzione, nonchè di quei volani dell’economia che i tribunali rappresentano” – ha aggiunto Pica, che ha proseguito: “su queste basi si fonda l’iniziativa referendaria che vedrà, entro il 30 settembre prossimo, il deposito degli atti alla Corte di Cassazione e che darà la possibilità ai cittadini di esprimersi”.

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