Campania: report associazione Libera, per voto di scambio e corruzione Campania prima insieme al Lazio
In occasione della Giornata Internazionale contro la Corruzione, Libera ha presentato un’analisi approfondita delle inchieste sulla corruzione in Italia nel 2024 e la Campania, insieme al Lazio, occupa un posto di rilievo ma negativo nella classifica. Un susseguirsi da nord a sud e dunque una crescita esponenziale di pratiche corruttive che coinvolgono una vasta gamma di attori, tra cui amministratori pubblici, politici, funzionari, imprenditori e persino mafiosi. Casi eclatanti come il comune di Caserta, quello di Cercola, Poggiomarino, sono solo la conferma di una prassi criminale che divora e danneggia la pubblica amministrazione, si traduce in un contesto in cui la legalità e la trasparenza sono compromesse, rendendo difficile il progresso verso una governance sana e responsabile.
Dall’1 gennaio al 1 dicembre 2024, Libera ha censito 48 inchieste, pari a oltre quattro inchieste al mese, con 588 persone indagate in 14 regioni italiane. Le inchieste spaziano da reati di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio a voto di scambio politico-mafioso, turbativa d’asta ed estorsione aggravata
La Campania, non a caso, stando al report è una delle regioni più colpite dalla corruzione. Con ben 9 inchieste censite, 79 in Campania, rivela la sua realtà complessa e preoccupante, in cui le pratiche di corruzione si intrecciano con il voto di scambio
Le amministrazioni locali in Campania dunque mostrano una preoccupante fragilità di fronte a tali fenomeni. La presenza di infiltrazioni mafiose e pratiche corruttive ha minato la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Il coinvolgimento di politici locali in inchieste per corruzione e voto di scambio ha contribuito a creare un clima di sfiducia e disimpegno civico, con un aumento dell’astensionismo alle elezioni.
Le indagini rivelano che molti degli indagati in Campania sono legati a reti di potere consolidate e a interessi privati, evidenziando una corruzione che non solo è sistematica, ma che si è anche “normalizzata” nella vita pubblica. Le forme più insidiose di corruzione sono quelle che si avvalgono di una legittimità apparente, come i finanziamenti elettorali, che mascherano pratiche illecite.