Campania: ospedali senza posti letto, la denuncia dei medici internisti
Un sistema sanitario che si muove su un filo sottilissimo, sempre più vicino alla rottura. A descrivere la realtà campana, senza appello, è una recente survey della Fadoi – la Federazione dei medici internisti ospedalieri. Secondo i dati raccolti, il 45% dei reparti di medicina interna è in overbooking, con letti esauriti e pazienti sistemati nei corridoi. Il restante 55% opera comunque vicino al limite. Il personale è insufficiente nel 90% delle strutture, mentre gli accessi evitabili rappresentano un terzo dei ricoveri, in alcuni casi oltre il 40%.
Il problema non riguarda solo gli ospedali: a mancare è una vera rete territoriale. La medicina di prossimità resta debole, così come le politiche di prevenzione. La Campania registra il più basso finanziamento pubblico d’Europa in questo ambito, con conseguenze dirette: il 30% dei ricoveri è riconducibile alla totale assenza di prevenzione.
Anche dopo le dimissioni, il sistema fatica a garantire continuità: il 45% riceve assistenza domiciliare, il 36% viene trasferito in RSA, ma il restante 18% resta privo di qualsiasi forma di supporto.
Intanto, i medici internisti rinunciano sempre più spesso alla ricerca e all’aggiornamento professionale, bloccati dall’emergenza continua.
Le strutture previste dal PNRR, Case e Ospedali di Comunità, potrebbero rappresentare un punto di svolta. circa due miliardi di euro, assegnati e da investire entro il 2026 pena la perdita Secondo i dati raccolti, oltre la metà dei medici crede che queste strutture, se realizzate correttamente, potranno alleggerire il carico sugli ospedali, intercettando i bisogni prima che si trasformino in emergenze. Ma il condizionale resta d’obbligo: i fondi ci sono, la sfida è spenderli bene e in tempo.