Campania: Mari Muscarà all’attacco: “Bilancio regionale senza visione. Solo regalie e sprechi inaccettabili”
Domani, il Consiglio regionale della Campania si riunirà per discutere e approvare il bilancio proposto, che evidenzia un ampio investimento nelle tradizioni culturali e religiose del territorio. Il bilancio, già approvato in Commissione il 11 dicembre, prevede la distribuzione di fondi significativi per festival, feste patronali, carnevali e iniziative dedicate alla comunità, sollevando tuttavia interrogativi sulla reale priorità di tali spese.
E’ la consigliera Maria Muscarà ha espresso preoccupazione per l’approccio adottato, evidenziando come si tratti di un modo per “ringraziare” attraverso un “mercataccio indecente”, e che apre già alla campagna elettorale. In totale, sono stati assegnati 815 mila euro a 11 festival, 500 mila euro per altrettante feste patronali e 160 mila euro per i cinque carnevali finanziati. Inoltre, ben 12 milioni di euro andranno a circa 90 parrocchie, un segnale chiaro del forte legame tra la Regione e le celebrazioni religiose.
Le cifre sono significative: ad esempio, per la festa di Santa Lucia sono stati destinati 500 mila euro, mentre a Macerata Campania, per la celebrazione di Sant’Antuono, la Regione ha assegnato 50 mila euro. Premiata tra gli altri la provincia napoletana: per il carnevale a Marano di Napoli e Saviano 50 mila euro, mentre quello di Palma Campania ne incassa solo 20 mila euro. A Somma Vesuviana per la Festa dell’Assunta 20 mila euro e la festa di San Cuono e Figlio ad Acerra fa il pienone con 100 mila euro. Nel novero dell’area metropolitana di Napoli anche San Giuseppe Vesuviano con la Sagra della Zeppola: 20 mila euro
e Quarto per la Gestione del bene confiscato Casa Mehari: 20 mila euro
Il bilancio non si limita al solo ambito culturale: è previsto anche un investimento di 100 mila euro per l’installazione di impianti di filodiffusione nelle aree di chemioterapia degli ospedali, una misura che, sebbene possa apparire positiva, è stata criticata da Muscarà per la sua natura “datata” e per il fatto che in contesti ospedalieri la priorità dovrebbe essere il funzionamento efficace delle strutture sanitarie.