Un anno decisamente complicato per l’intero movimento calcistico vive l’ennesimo colpo di scena, questa volta inerente la Serie D. Era nell’aria da tempo, con voci che si rincorrevano e motivazioni logistiche più che giustificate, ma adesso è la realtà dei documenti ratificati a confermare tutto.
Per l’attuale stagione sportiva che volge al termine, i campionati di Quarta Divisione non vivranno la bagarre post-season dei play-out. Solo due retrocessioni per ogni aggregato, quindi, con le squadre all’ultimo ed al penultimo posto in classifica che la prossima annata calcistica troveranno posto nei gironi d’Eccellenza delle rispettive regioni.
Niente play-out di Serie D: le motivazioni di questa scelta
Una decisione resa ufficiale nella giornata di oggi 20 maggio, ma in realtà già discussa nella più recente riunione del consiglio federale della FIGC, datata 17 maggio. La richiesta per tale mozione era stata avanzata in deroga dalla Lega Serie D, in via straordinaria e limitatamente alla stagione in corso; il massimo organo federale ha quindi ritenuto “condivisibili le motivazioni fondate sul ridotto numero di squadre che al termine della corrente stagione sportiva saranno promosse dai rispettivi Campionati di Eccellenza in Serie D”.
Carenze di organico in termini di squadre sportive che riusciranno ad iscriversi ai campionati interregionali, quindi, sono le motivazioni alla base di questa decisione, che rispecchia il momento di crisi economica e sociale indotto nell’ultimo anno e mezzo dal Covid.
Sul piano sportivo, evitare i playout può significare per molte squadre campane nei gironi G, H e I, l’insperata ancora di salvezza per confermare il proprio impegno in serie D anche per l’anno prossimo. Certo è che i fanalini di coda di ogni aggregato proveranno a gettare il cuore oltre l’ostacolo visto che c’è la concreta possibilità di raggiungere gli obiettivi stagionali con pochissimi punti di distanza ed ancora un nugolo decisivo di partite da disputare.
Tutto è ancora da decidere, nel calcio costretto ad adattarsi all’emergenza sanitaria.