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Caivano, la premier Meloni al Parco Verde dopo le violenze alle due cuginette

La lunga giornata del Parco Verde comincia puntuale. La premier Giorgia Meloni era attesa per le 12 a Caivano ed il suo arrivo non si è fatto attendere più di tanto. Non solo una passerella, un modo come un altro per portare una “solidarietà di facciata”, così la chiama la reggente di Palazzo Chigi, ad una popolazione che ha bisogno di ben altra risposta dopo l’ennesima mazzata ricevuta con il caso delle due cuginette vittime delle violenze del branco.

Attenzione massima, forze dell’ordine a presidiare ogni angolo del quartiere popolare, tanta gente lungo il cordone allestito dalla Prefettura. Non mancano urla e proteste, ma sono meno di quellwe previste, soprattutto alla luce degli schiamazzi social pubblicati ieri a danno della Meloni, stigmatizzate tout-court dalla classe dirigente dello Stivale.

Il saluto del quartiere affidato a don Maurizio Patriciello, che accoglie la leader di FdI nella chiesa di San Paolo Apostolo, sedie disposte a cerchio nella sagrestia per parlare di ciò che accade in un quartiere dove il prete ribadisce: “lo Stato non esiste”. Don Patriciello condanna la pornografia fruibile dalla qualsiasi, ne chiede un freno, racconta alla titolare di Palazzo Chigi le difficoltà sociali, economiche, della vita nel Parco Verde.

Ed arriva la mano tesa della Meloni, che dopo la riunione del Comitato ordine e sicurezza all’interno dell’Istituto “Francesco Morano” annuncia le misure che il Governo intenderà adottare per far si che il Parco Verde non sia più “il fallimento dello Stato”.

L’impegno della Meloni per la bonifica del territorio, l’annuncio della riapertura del centro Delphinia, uno dei teatri delle terribili violenze patite dalle due cuginette di 12 e 10 anni, che diventerà simbolo tangibile della presenza dello Stato a Caivano.

Non solo. A turno, il Governo Meloni sarà presente al Parco Verde, per seguire in prima persona gli investimenti e la riqualificazione del quartiere. Non solo la riqualificazione della “Delphinia”, pronti anche investimenti in scuole, cultura, e presenza delle forze dell’ordine, per procedere senza esitazioni verso quella che la Meloni ha definito una vera e propria “bonifica del territorio”.

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