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Battipaglia – Femminicidio: Aiello prova ad uccidersi in carcere

L’accusa di omicidio volontario, la desolazione di una cella, il peso enorme di aver ucciso la moglie lasciando due bambini piccoli orgafabi di genitori.

Non ha retto Marco Aiello, l’idraulico si 26 anni che mercoledì ha ucciso con una coltellata alla gola la moglie Maria Rosaria.

Ha tentato il suicidio questa mattina nel carcere di Fuorni mente era in una cella protetta.

Ancora da chiarire come si sia procurato un oggetto tagliente con il quale si è ferito alla gola, proprio come aveva fatto con la moglie.

E’ stato trasferito immediatamente nell’Unità ospedaliera detenuti del “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno e restano gravi le sue condizioni.

Una psiche già compromessa, era convito che la moglie lo tradisse, malato di una gelosia morbosa, confessata anche durante l’interrogatorio post arresto e confermata da qualche vicino della coppia, che abitava ormai da anni nella villetta di fronte al mare sul litorale di Battipaglia. La lite di mercoledì, culminata con la morte di Maria Rosaria, era una delle tante che negli ultimi tempi aveva seriamente compromesso la vita di coppia.

Una lite che quel giorno aveva preso una così brutta piega tanto da convivere Marco Aiello ad allontanare i figli dall’abitazione.

Quello che è successo dopo nella versione di Aiello si giudicò racconta di Maria Rosaria che afferra un coltello minacciandolo, di qui la chiamata al 112 e la richiesta di aiuto.

Di certo il corpo trovato dai soccorsi in una pozza di sangue non era di Aiello.

Di come sia finito il coltello dalle mani della vittima a quelle del marito stanno provando a stabilirlo gli inquirenti, aspettando anche l’esame autoptico.

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