Avellino – Frode all’erario, nei guai il patron dell’US Avellino D’Agostino
A finire nel mirino del fisco il patron dell’US Avellino 1912 Angelo Antonio D’Agostino e la moglie.
Secondo il gip della procura avellinese ammonterebbe a oltre un milione e 700 mila euro la cifra della truffa, ai danni dello stato cosi come precisa il decreto di sequestro preventivo eseguito dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino verso le della società di D’Agostino, operante nel settore delle costruzioni, e dei tre relativi amministratori, di fatto e di diritto, sottoposti ad indagini per il reato di indebita compensazione di imposte: tra questi c’è anche la moglie del costruttore, che è anche presidente dell’Avellino calcio.
Le investigazioni, scaturite da una segnalazione della locale Agenzia delle Entrate e svolte dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Avellino, hanno fatto emergere, allo stato delle indagini preliminari, un complesso meccanismo di frode finalizzato alla compensazione di debiti tributari con crediti d’imposta inesistenti derivanti da “Progetto di ricerca e sviluppo”.
Scorrendo i fascicoli si evince che il corredo indiziario risulta costituito dal parere del MISE, che ha rilevato delle incongruenze sui requisiti dei progetti presentati in primis la base di costo per il progetto di ricerca e sviluppo per la produzione di un software gestionale di cantiere, costi indebiti (non documentati, non registrati e non pagati) e costi non attinenti. Tale credito sarebbe stato poi fraudolentemente riportato nella dichiarazione Modello IVA degli anni d’imposta dal 2017 al 2020, al fine di poter procedere, con il suo utilizzo, all’illecita riduzione dei debiti tributari dovuti all’Erario.