Arrestato il boss Raffaele Amato al vertice del clan Amato-Pagano e responsabile di vari omicidi
Napoli soccombe all’offensiva della giustizia: i Carabinieri del Nucleo Investigativo, su mandato della DDA, hanno arrestato Raffaele Amato, 58 anni, boss del clan Amato-Pagano e figura centrale nella sanguinosa faida di Scampia che ha terrorizzato la città agli inizi del 2000.
Amato, già noto alle forze dell’ordine come criminale di spicco, non è solo un boss. La sua figura è così efferata da aver ispirato uno dei personaggi principali della serie TV “Gomorra”, Salvatore Conte. Un ulteriore tassello che lo lega al mondo della criminalità organizzata è la sua comparsa nell’inchiesta “Pandora Papers” sui paradisi fiscali.
Amato è accusato di essere il mandante dell’omicidio di Salvatore Ferrara e del ferimento di Ugo De Lucia e Antonio Caldieri, avvenuti a Napoli il 25 settembre 2007. Ma la sua ferocia non si ferma qui: il suo nome riemerge nel duplice omicidio di Luigi Magnetti e Carmine Fusco, a Napoli e Arzano rispettivamente il 9 febbraio 2008.
Grazie a un’indagine minuziosa, gli inquirenti hanno smascherato il ruolo centrale di Amato nel clan Amato-Pagano, attivo nel nord di Napoli e comuni limitrofi. Oltre ai gravissimi reati di omicidio e ferimento, Amato è accusato anche di detenzione e porto illegale di armi, aggravate dal metodo mafioso e finalizzate al sostegno del clan.
L’arresto di Amato rappresenta un duro colpo al clan Amato-Pagano e un passo fondamentale nella lotta contro la camorra e la violenza che attanagliano Napoli.