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Arrestati due latitanti: il boss Tartaglia in una clinica a Castelvolturno e il reggente del clan Fezza-De Vivo in un ristorante a Napoli

Non c’è tregua per i latitanti, estate da dimenticare anche per Luigi Carandente Tartaglia e Vincenzo Confessore che dopo Luigi Cacciapuoti, sono stati arrestati nell’ambito di due distinte operazioni. 

I carabinieri di Castello di Cisterna hanno tratto in arresto Luigi Carandente Tartaglia, 47 anni. L’uomo è ritenuto esponente di spicco del clan Orlando – Polverino – Nuvoletta, operante a Marano di Napoli e aree limitrofe e referente sul comune di Quarto.

I Carabinieri, coordinati dalla DDA Partenopea, erano sulle sue tracce da marzo del 2022, giorno in cui era stato emesso nei suoi confronti un mandato di cattura per una condanna complessiva di 14 anni e 3 mesi di reclusione per associazione mafiosa. Le ricerche avevano portato in una zona collinare tra Marano e Quarto. Una villa immersa nel verde con diverse botole che consentivano di nascondersi all’occorrenza ma anche la sauna per i momenti di relax. L’uomo però non era stato trovato e l’ultimo tentativo di catturarlo risaliva  allo scorso 5 agosto quando, durante un inseguimento, Carandente Tartaglia fuggì dopo aver speronato e ferito un equipaggio dei Carabinieri del Nucleo Investigativo che a bordo di uno scooter dell’Arma lo aveva individuato e aveva tentato di fermarlo.

Le indagini per trovarlo, però, non sono mai cessate e i Carabinieri erano a conoscenza delle abitudini del latitante, anche delle sue necessità sanitarie. L’uomo, infatti, aveva problemi cardiaci e i militari da tempo monitoravano gli archivi informatici del sistema sanitario nazionale. L’”alert” qualche giorno fa quando è emerso un intervento al cuore nell’ospedale Pineta Grande di Castelvolturno. I Carabinieri hanno fatto accesso nell’ospedale e sul lettino, dopo l’intervento, hanno trovato il latitante.

Il 47enne si era fatto ricoverare fornendo un nome e un documento falso. La sua situazione sanitaria è monitorata costantemente. L’arrestato, infatti, è piantonato in ospedale.

Era latitante Latitante da dieci mesi, invece, Vincenzo Confessore arrestato a Napoli dai poliziotti della Squadra Mobile di Salerno, dai carabinieri di Nocera Inferiore e dai finanzieri della compagnia di Cava de’ Tirreni. 

L’uomo, irreperibile dal 2 dicembre 2022 e considerato il reggente del clan Fezza De Vivo di Pagani, è stato individuato nella città di Napoli all’interno di un noto ristorante di Mergellina. È accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata dal metodo e dalle finalità mafiose e di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

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