Angri – Territorio inquinato dall’amianto killer

Territori comunali, discariche a cielo aperto. E’ il comune denominatore di numerosi centri dell’agro nocerino sarnese, che vedono le zone periferiche la meta preferita per lo scarico di ogni tipologia di rifiuti speciali, da pneumatici, ai materiali di risulta, al pericoloso amianto. Ormai e’ una lotta impari con le istituzioni incapaci di fronteggiare il fenomeno, ferme su se stesse, adagiate sulla carenza di uomini e di mezzi. I cumuli crescono così come i costi per la rimozione e lo smaltimento a carico delle singole comunità.
Ad Angri sono le tantissime lastre di eternit a destare preoccupazione ai cittadini; lastre abbandonate nei tre fondi che ospitano i resti dei prefabbricati leggeri del post terremoto, e lungo le strade poderali e di periferia.
L’ente aspetta l’approvazione del progetto da parte della Regione Campania per la bonifica delle aree; un’operazione da 1 milione e 750mila euro. Un’enormità economica che forse non potrebbe bastare visto l’aumento esponenziale di rifiuti di ogni genere che ogni notte vengono scaricati nelle zone adiacenti popolosi nuclei abitativi.
Ora anche lo svincolo di Angri della 268 si macchia di grigio eternit, con numerose lastre abbandonate e frantumate lungo la rampa di acceso alla strada statale del Vesuvio. Nessuno interviene, nessuno attiva la rimozione, e per i residenti l’aria si riempie di potenziali fibre cancerose. Chi deve intervenire per ripristinare le condizioni di normalità igienico-sanitarie?
Tutti passano, tutti vedono ma nessuno interviene. Una regola non scritta che ignora leggi e normative, e bypassa competenze e responsabilità. E’ la modernità istituzionale che punta a risolvere tutto con l’attesa.