Cronaca

Angri – Taglio di cipressi al cimitero, arriva la Forestale

Una denuncia al comando di Roma della Guardie forestali, per contestare il tagli indicriminato dei cipressi nel cimitero comunale. 306 piante tagliate hanno desertificato l’area colpita da un forti raffiche di vento lo scorso aprile. Una abbattimento di massa dettato da esigenze di sicurezza racchiuse in una relazione datata 2009. Uno studio effettuato da esperti agronomi del Comune, che indicava quali piante rimuovere perchè colpita dalla carie del legno, e segnalando gli interventi di manutenzione errati cha hanno favorito negli anni la perdita di stabilità dei fusti.

Gli agenti della forestale hanno effettuato il sopralluogo per gli opportuni riscontri e per verificare la legittimità dell’intervento. La relazione redatta sembrerebbe confermare il rispetto delle regole adottate dal responsabile di settore, che dovrebbe portare ad un’archiviazione della denuncia. Si resta in attesa della comunicazione ufficiale.

L’abbattimento dei cipressi, eseguito da una ditta privata e costato complessivamente 44mila euro, è stato al centro di un’aspra diatriba nei mesi scorsi, sia sui principali social network sia nel mondo politico. Si contestava  l’effettiva esigenza di rimuovere tutti i fusti, le modalità di smaltimento del legno pregiato e i costi giudicati da alcuni troppo esosi. Per il responsabile dimissionario del settore Programmazione e Risorse dell’ente, Gaetano Spera, che ha autorizzato il taglio dei 306 fusti, i lavori si sono resi necessari dopo i primi cedimenti che si sono registrati lo scorso ottobre. Radici poco profonde  che hanno reso le piante un pericolo per la pubblica incolumità.

Ora si punta a riprogrammare la piantumazione e a ricollocare circa 250 cipressi, del tipo «selvatico», provenienti dalla Toscana, lungo i viali principali. Secondo una prima indagine di mercato i costi dovrebbero aggirarsi intorno ai 12mila euro, ma resta da capire se e come verranno rimossi i 306 tronchi degli alberi tagliati, e a quale costo. Si rischia di impegnare ulteriori risorse in una struttura comunale dove esistono numerose problematiche, alcune delle quali anche di carattere giudiziario.

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