Angri – Commercianti in protesta, la petizione continua
Commercianti in lotta per riavere un’area di sosta. Petizione che continua e che vede crescere il numero delle sottoscrizioni. Firme il cui numero lievita: oltre duemila cittadini angresi hanno sottoscritto e affiancato l’iniziativa dei commercianti che rappresentano il baluardo democratico, contro il silenzio e l’immobilismo di un’amministrazione, che resta ancorata su posizioni rigide e non si apre alle esigenze di una parte della città. Nulla l’azione dell’assessorato al Commercio, ferma quella delle associazioni di categoria, lontane dalle necessità dei propri associati, con la Pro Loco che si propone come alternativa, nella gestione dell’area delle ex Mcm, alla quale il proprietario Russo ha affidato il comodato d’uso gratuito. Ma il gioco delle parti è ambiguo. Commercianti che pur vivendo il problema, restano vicini per esigenze politiche all’amministrazione, e quindi criticano l’iniziativa. La Confesercenti che dovrebbe essere dalla parte dei titolari di attività, si eclissata contestando il metodo usato dal Comitato. Ma il problema resta e la petizione continua, con il coinvolgimento degli istituti bancari presenti in zona e delle scuole, che risentono della mancanza di posti auto. Non è mancata l’ironia: domenica un pulcinella ha accolto i tanti cittadini che hanno sottocritto la protesta e la richiesta legittima di un ripristino di un servizio, che è stato soppresso per diverbi tra il sindaco e il proprietario dell’area e che ora la comunità subisce. La maschera napoletana sinonimo di reazione al potere imposto, al non subire impotenti le decisioni calate dall’alto ha rappresentato l’essenza della civica protesta. Per anni è stata autorizzata una sosta a pagamento in un’area che oggi invece, per essere adibita a parcheggio, necessita di un cambio di destinazione d’uso. Dunque il comune ha affidato per anni a società private, la gestione di uno spazio in maniera impropria? Un punto di domanda che invita a riflettere. I promotori dell’iniziativa vogliono la riapertura dell’area, vitale per la soppravvivenza delle proprie attività.