Al polso di una 36enne Mobil Angel il primo smartwatch per dire stop ad abusi e maltrattamenti
Uno strumento che rassicura e che sicuramente scandisce il tempo in maniera diversa per chi vive nella morsa di mariti violenti, ex fidanzati ossessivi e la costante paura di essere uccisa, sfregiata, picchiata. Installato al polso di una giovane donna di 36 anni il primo Mobile Angel, uno smartwatch speciale permetterà se necessario, di far intervenire le forze dell’ordine semplicemente premendo un tasto.
Il progetto pilota fu presentato lo scorso novembre dai carabinieri del Comando provinciale di Napoli, dalla Sezione fasce deboli della Procura della Repubblica partenopea, Fondazione Vodafone Italia e la Soroptimist International Club Napoli. Iniziativa per essere d’aiuto alle troppe vittime di maltrattamenti che dopo una sperimentazione a Napoli è stato esteso anche nelle città di Milano e Torino.
Il primo orologio intelligente è finalmente al polso di una donna di 36 anni vittima di abusi dell’ex marito, dal quale era stata minacciata di morte e di sfregiarla addirittura con l’acido. Una donna che negli ultimi anni ha vissuto nel terrore e che adesso, grazie ad un angelo custode portatile potrà ritornare a vivere le sue giornate senza paura.
l Mobile Angel rientra in un progetto ad ampio respiro che ha come punto focale le vittime di violenza. Un contesto di tutela all’interno del quale è stata istituita anche la “stanza tutta per sé”, un ambiente dove chi ha subìto vessazioni può sentirsi a suo agio nel raccontare il proprio vissuto. Tre le stanze nel territorio della provincia di Napoli: Capodimonte, Ercolano e Caivano. Tutte puntellate da carabinieri altamente specializzati nella gestione dei reati di questo tenore.