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Al Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli riflettori sulla dittatura in Argentina iniziata nel 1976

A 49 anni dal golpe militare argentino del 1976, il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, ha dedicato una mattinata di riflessione con gli studenti degli atenei partenopei sugli eventi che portarono alla deposizione dell’allora presidente Isabel Perón e all’insediamento della giunta militare guidata dal generale Jorge Rafael Videla.

I sette anni successivi furono caratterizzati da una violenta repressione, con l’eliminazione di numerosi oppositori e cittadini considerati sovversivi o non vicini alla linea politica della giunta militare. 30.000 i desaparecidos, scomparsi nel nulla, di molti di loro non sono mai stati ritrovati i corpi.

Il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, nato nel 2005 dalla collaborazione tra attivisti napoletani e argentini, propone una riflessione su quel periodo triste per il Sud America. Se n’è discusso nello Spazio Comunale Piazza Forcella con la proiezione in anteprima nazionale del documentario “Identità rubata”, diretto da Florencia Santucho. Il film racconta la storia di Daniel Santucho, che nel luglio del 2023 è stato identificato come il “nieto 133”, il 133° nipote ritrovato dalle Nonne di Plaza de Mayo. 

La famiglia Santucho rappresenta una delle vittime della repressione argentina degli anni ‘70: Julio Santucho, padre di Daniel, apparteneva ad una famiglia simbolo della resistenza armata contro la dittatura militare, mentre Roberto Santucho, fratello maggiore di Julio, fu leader del Partito Rivoluzionario dei Lavoratori (PRT), organizzazione che si oppose con le armi al regime militare.

Le Nonne e le Madri di Plaza de Mayo hanno svolto un ruolo fondamentale nel denunciare le violazioni dei diritti umani e nel ricercare i figli e nipoti scomparsi, ricorrendo all’ analisi del DNA. 

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