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Aggressioni agli agenti nelle carceri, il sindacato chiede l’istituzione di un’unità di crisi a livello centrale

Sembrano ormai diventate una costante le aggressioni ai danni degli agenti della polizia penitenziaria nelle carceri della Campania. l’ultima denunciata questa mattina dagli esponenti dei sindacati nel carcere di Avellino.

Sono stati due detenuti, un italiano ed uno straniero, ad avventarsi contro due poliziotti sferrando in primis calci e pugni e poi, brandendo un asta di ferro, hanno tentato di colpire ancora più. Per fortuna la destrezza dei due agenti ha fatto evitare il peggio. Per loro solo qualche lesione al braccio e una testata in pieno volto curabile in una settimana.

Solo pochi giorni fa nel carcere di Poggioreale, padiglione Avellino, il figlio di un boss si era reso responsabile dell’attacco ad un agente prima con un pugno al volto e poi lanciandolo dalle scale del Reparto, procurandogli ferite per le quali, successivamente, il Pronto Soccorso del locale nosocomio ha riscontrato la rottura del setto nasale.

Era ottobre quando sempre ad Avellino due detenuti presero in ostaggio due agenti minacciandoli con coltelli rudimentali ricavati da lamette da barba per poi barricarsi all’interno del reparto di isolamento.

Una situazione insostenibile secondo il presidente e il segretario regionale dell’Uspp Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, che chiedono l’istituzione di un’unità di crisi a livello centrale e un tavolo urgente interistituzionale per introdurre modifiche normative tese a un inasprimento delle pene e delle sanzioni disciplinari.

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