Aggressione all’ospedale evangelico Villa Betania di Ponticelli, infermiere e guardia giurata presi a botte da un uomo sotto effetto di alcool e droghe.
Se ne stava aspettando il suo turno, lì, nella sala d’attesa del pronto soccorso quando, in preda alla follia, violentemente si è scagliato contro un infermiere aggredendolo e provocandogli traumi e lesioni gravi. Non contento, l’aggressore – successivamente risultato sotto effetto di alcol e droga – si è poi rivolto contro la guardia giurata accorsa in soccorso dell’operatore sanitario. È successo la scorsa notte, all’ospedale evangelico Villa Betania, nel quartiere Ponticelli dove è scattato l’allarme del direttore generale Vincenzo Bottino per l’ennesimo triste episodio.
“Non possiamo più permettere che un luogo di cura diventi teatro di violenza. Siamo in guerra!”, ha proseguito Bottino che, secondo i numeri forniti dalla struttura sanitaria, ricorda come dall’inizio del 2024 sono oltre quindici le aggressioni avvenute all’ospedale Betania. “Una soglia troppo alta” dichiara ancora il direttore che annuncia l’investimento per dotarsi di porte blindate, chiama a gran voce con urgenza un incontro con le istituzioni per avere protezione e ammonisce l’assenza di uno stato di fermo o di arresto per l’aggressore che, nonostante sia stato colto in flagranza di reato, ore è ricoverato presso la stessa struttura.
Il giovane infermiere aggredito, così come la guardia giurata, sono stati prontamente curati dal servizio post traumatico dell’ospedale. Per loro, salvo successive complicazioni, una prognosi di venti giorni. ha ricevuto una prognosi di venti giorni, salvo complicanze che potrebbero emergere dai controlli successivi.
L’episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza degli operatori sanitari sempre più spaventati, in particolar modo, nel voler ricoprire i turni notturni e infatti, dalle informazioni provenienti dalla stessa struttura, alcuni di loro avrebbero già richiesto di poter lavorare in reparti più tranquilli per evitare le costanti vessazioni con offese, minacce e nei casi più gravi violenze.