Affare crediti d’imposta: la Guardia di Finanza sgmina un’organizzazione criminale con ramificazioni a Salerno
Un’inchiesta della Guardia di Finanza ha portato alla luce una vasta operazione di frode ai danni dello Stato, con ramificazioni nella provincia di Salerno. Un’organizzazione criminale, con base operativa a Formia (Latina), avrebbe sfruttato i fondi stanziati dal Governo per fronteggiare l’emergenza Covid-19 per mettere a segno una truffa milionaria.
L’operazione, che ha visto impegnati numerosi finanzieri, ha portato all’esecuzione di misure cautelari e al sequestro di beni per un valore complessivo di 80 millioni. Indagini documentate da estesi e prolungati accertamenti contabili, tecnici e dinamici sul territorio che hanno consentito di acquisire significativi elementi utili a ricostruire l’articolato sodalizio, nel quale risulterebbero coinvolti 32 soggetti, e con un nucleo centrale composto dalle 11 undici persone destinatarie delle misure cautelari custodiali, tra cui imprenditori, 3 soggetti che hanno rivestito il ruolo di prestanome e un consulente del lavoro.
Gli indagati sono accusati di aver creato falsi crediti d’imposta, intascando ingiustamente fondi pubblici destinati a sostenere le imprese in difficoltà.
Secondo gli inquirenti, l’organizzazione criminale avrebbe messo a punto un sistema ben strutturato, coinvolgendo imprenditori e professionisti compiacenti, tra questi anche un consulente del lavoro. Attraverso la presentazione di documentazione falsa, i criminali sarebbero riusciti a ottenere rimborsi fiscali ingiustificati, sottraendo risorse allo Stato e danneggiando le imprese oneste. Un modus operandi consolidato quello dell’organizzazione relativo alle cinque casistiche di crediti d’imposta fittizi generati (da Bonus facciate, Bonus Ristrutturazione, Sisma Bonus, Ecobonus e Superbonus).