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Addio a La Maschera: si scioglie una delle band più amate della scena napoletana

Le maschere scendono dal palco, ma il volto della loro musica resterà inciso nella memoria di chi li ha amati. Dopo dodici anni di carriera, La Maschera non esiste più. La band folk partenopea, nata nel cuore di Napoli nel 2013, ha ufficialmente annunciato lo scioglimento. A comunicarlo è stato il frontman e fondatore Roberto Colella, con un lungo e sentito messaggio pubblicato sui social. “Scrivere queste parole non è semplice”, ha confessato Colella. Una frase che racchiude la difficoltà di mettere fine a un percorso che ha segnato una generazione di ascoltatori e tracciato una nuova via per la musica napoletana contemporanea. Il gruppo, composto da musicisti straordinari come Marco Di Nardo, Vincenzo Capasso, Antonio “Gomez” Caddeo, Michele Maione e dal batterista Alessio Morlando, ha saputo coniugare le radici popolari con sonorità moderne, raccontando Napoli con occhi nuovi ma anima antica.

“Per poter andare avanti, a volte, è necessario accettare quando qualcosa di prezioso cambia o si spezza”, scrive ancora Colella. Dietro la scelta sofferta, il dolore per un’amicizia finita. “Non sono stato in grado di superare la fine di un rapporto che era per me unico e fondamentale”, ammette con coraggio, spiegando come questa frattura personale abbia segnato anche il futuro della band. Un addio maturato lentamente, tra silenzi e riflessioni, e che ora trova la sua forma definitiva.

Ma La Maschera non è solo una band: è stata, per tanti, un rifugio. Un coro collettivo capace di unire generazioni diverse. Con brani come tre album all’attivo (’O vicolo ‘e l’alleria, ParcoSofia e Sotto chi tene core) il gruppo ha raccontato la città e il mondo, in dialetto napoletano. La loro musica ha attraversato i confini geografici e culturali, arrivando fino al Senegal e ricevendo riconoscimenti anche oltre il circuito della world music. La Maschera ha rappresentato una Napoli nuova: orgogliosa delle sue radici, ma mai chiusa in esse; capace di parlare la lingua dell’inclusione, dell’umanità, della bellezza che nasce anche dal dolore. Non sarà un addio improvviso. La band saluterà il proprio pubblico con un ultimo tour estivo che partirà il 7 giugno da San Giuseppe Vesuviano. Sarà un tour emozionante, una festa d’addio in sette tappe, che si concluderà il 19 agosto al Pop Up Festival di Eboli. Ogni concerto sarà un abbraccio, un grazie, un arrivederci.

“Mi sento immensamente fortunato”, scrive ancora Colella. E a leggerlo si capisce che il sentimento è reciproco. La gratitudine dei fan, l’affetto che da anni circonda il progetto, l’identificazione di un pubblico che in quelle canzoni ha ritrovato se stesso: tutto questo è parte di ciò che La Maschera lascia dietro di sé. Non solo canzoni, ma emozioni. Non solo suoni, ma storie. Roberto Colella continuerà a fare musica. Non sa ancora con quale forma, ma promette che continuerà a scrivere, a suonare, a vivere di musica. E chi ha imparato ad ascoltarlo, continuerà a seguirlo. Non tutte le favole devono durare per sempre per essere eterne. La Maschera si scioglie, ma ciò che ha costruito resta: una pagina indelebile della musica partenopea e italiana. Un suono che continuerà a risuonare nelle piazze, nei vicoli, nelle cuffie di chi, anche solo una volta, si è lasciato trasportare dalla loro energia e poesia

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