Acerra – Dati rapporto Ispra: i dubbi di Salvatore Micillo

ACERRA – Obiettivo puntato sulla quantità di scorie che sarebbero prodotte dall’inceneritore di Acerra e sui dati contenuti nel rapporto Ispra. Numeri che sarebbero discordanti, ed evidenziati dal medico e oncologo da Antonio Marfella, in un suo editoriale pubblicato su “Il Fatto Quotidiano”.
In realtà nel rapporto Ispra 2016, relativo alla gestione dei rifiuti urbani in Italia, non sarebbero state comprese le esatte quantità di ceneri prodotte dall’impianto acerrano. In base ai dati ufficiali, attraverso i quali il Governo certifica l’andamento della gestione dei rifiuti, l’impianto di Acerra dovrebbe produrre almeno 150 tonnellate di ceneri pesanti, e almeno 22mila tonnellate annue di ceneri leggere.
Si tratterebbe di 172mila tonnellate a fronte di un trattamento di 714mila tonnellate di rifiuti solidi conferiti durante il 2015. Invece, secondo quanto contenuto nel rapporto Ispra 2016, la quantità dichiarata di ceneri prodotte dai 9 inceneritori riuniti in Acerra, non sarebbe superiore a 36mila tonnellate annue. In pratica quello acerrano è diventato il più grande impianto in Italia, incenerendo il 28% dei rifiuti solidi urbani, rispetto alla media italiana del 19% e quella europea del 24%.
Se la situazione rappresentata da Marfella dovesse risultare fondata, e attestata da congrue relazioni scientifiche, il report di Ispra sarebbe clamorosamente smentito. E proprio sul punto spicca l’interrogazione presentata al Ministro all’Ambiente, Gianluca Galletti. Primo firmatario è il deputato del M5S Salvatore Micillo. Nel documento si chiede di rendere nota la spiegazione sull’evidente difformità tra i dati del report Ispra e quelli dell’oncologo Marfella.
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