Acerra: 200 persone alla “chiamata” del vescovo Di Donna per il cantiere di cittadinanza responsabile
La disaffezione verso la politica è un dato di fatto che trova conferma nei numeri, soprattutto tra le giovani generazioni. In tanti si sentono distaccati dai processi decisionali e disillusi rispetto alle promesse fatte dai politici, lasciando inevitabilmente un vuoto e allontanando qualsivoglia forma di cambiamento. Il vescovo di Acerra, Antonio Di Donna, non ci sta e scende in campo per dare il via ad un cantiere di cittadinanza responsabile cercando di rilanciare l’impegno politico dei credenti, in particolare dei giovani. La chiesa che chiama i suoi fedeli, li invita alla partecipazione e dalla sala gremita dell’auditorium ‘Monsignor Antonio Riboldi’ si intuisce che la “chiamata” non è rimasta disattesa.
Disaffezione verso la politica, un fenomeno complesso e multifattoriale, tanto che il vescovo parla di democrazia è malata, ribadendo però che l’astensionismo è il sintomo più grave. Le crisi economiche, gli scandali e la percezione che la politica non risponda più alle esigenze della comunità hanno contribuito a una crescente sfiducia nelle istituzioni. Le nuove generazioni, cresciute in un contesto di instabilità e incertezze, tendono a considerare la politica come un campo lontano e poco accessibile. La chiesa risponde, dunque, non solo ad una necessità sociale ma rinnova la sua missione di guida e supporto, trovando un punto di incontro attraverso il dialogo.