Politica

Tufino – Stir: la minoranza chiede controllo politico

Obiettivo sulla rifunzionalizzazione dell’impianto di tritovagliatura, a Paenzano di Tufino, nell’ambito del Piano straordinario sul ciclo dei rifiuti, per la cui definizione è impegnata la Regione Campania; Piano, che contemplerà l’utilizzo bilanciato degli impianti-Stir del territorio, con priorità per lo smaltimento dei sei milioni di tonnellate di eco-balle disseminati nei siti di stoccaggio dell’area metropolitana di Napoli.

E’ stato affrontato nella seduta consiliare, alla luce della proposta illustrata dai consiglieri di minoranza Colantonio, Di Mauro ed Esposito; proposta mirata a rivendicare per la civica amministrazione, guidata dal sindaco Franco Esposito, un attivo ruolo di ordine politico ed amministrativo nel rapporto con le altre istituzioni, quali sono la Regione Campania, la Città metropolitana di Napoli e la società che gestisce l’impianto-Stir. Una rivendicazione – sostenevano – per far valere le ragioni e le esigenze della comunità tufinese, evitando di subire passivamente decisioni calate dall’alto. Ai voti, la proposta restava un auspicio, non essendo stata recepita dalla maggioranza, per la quale le intese tecniche e istituzionali vanno considerate valide.

Altro tema caldo, quello del ventilato e temuto dissesto finanziario, che la civica amministrazione potrebbe essere costretta a dichiarare a breve, per il mancato incasso delle quote di ristoro ambientale che le sono dovute per legge; quote, com’è noto, che ammontano ad oltre sei milioni di euro, di cui sono debitrici altre pubbliche amministrazione, in particolare la Città metropolitana di Napoli. Sull’argomento gli stessi consiglieri di minoranza, Colantonio, Di Mauro ed Esposito proponevano l’istituzione di una commissione paritetica consiliare per vagliare i bilanci comunali dal 2001 ad oggi; alla base della ricognizione – affermavano – le ragioni per le quali la regolarità della programmazione economica non può essere correlata con l’incasso delle quote di ristoro ambientale, bensì con interventi strutturali nella fase di formazione della programmazione stessa.

Ma la proposta non passava, la questione resta aperta. E si attendono soluzioni istituzionali che, naturalmente, non spettano alla municipalità tufinese.

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