Cronaca

Nola – Gigli 2016, bilancio negativo

Una festa lunga quasi 26 ore. Tanto è durata la festa 2016 tra ballata in piazza e la processione per il centro storico. Se al mattino gli orari sono stati rispettati, nel pomeriggio i tempi si sono allungati fino alle 11.30 del giorno dopo, orario di ritorno in piazza Duomo del giglio del Sarto. Un bilancio negativo, dopo un paio di anni dove si era intravista un’inversione di tendenza, che lasciava presagire una presa di responsabilità di corporazioni e paranze. Durata della festa, croce per la Fondazione che non riesce a far rispettare le regole scritte da se stessa, rendendo inutili incontri, accordi, sottoscrizioni.
In una festa di popolo i regolamenti restano spesso inchiostro su carta, mentre le regole degli uomini decidono, regolano e determinano i tempi della festa, annullando il ruolo della Fondazione e dei suoi componenti, relegandoli ad una comparsa di semplice rappresentanza.

Avvisaglie di una cabina di regia incerta, si erano già avute nella domenica dei gigli spogliati, quando la pioggia condizionò le esibizioni delle paranze. Nessuna ordinanza sindacale, nessuna decisione della Fondazione, per definire cosa fare. Risultato? Due paranze alzarono e due rimandarono il trasporto al giorno dopo.

Una festa dalle regole calpestate che mantiene ancora un fascino particolare nella mattinata della domenica, dove la sacralità e la fede nel Santo resiste, dove gli otto Gigli e la Barca arrivano in piazza Duomo, si esibiscono e come soldatini ubbidienti si posizionano per ricevere la benedizione.

Il resto è storia nota, con una festa negata ai tanti per gli orari impossibili e circoscritta ai soliti noti, paranze  e politici, per un binomio esplosivo che rischia di far implodere l’intera manifestazione, mancando di rispetto alle regole scritte, alle azioni dei parlamentari, rendendo inutile il ruolo della Fondazione.

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