Nola – Fallimenti al Cis, Confercontribuenti chiede chiarezza
30 aziende fallite, altre 100 dichiarate insolventi. E’ uno spaccato di realtà che la Confedercontribuenti nazionale, avrebbe raccolto nei dati di società e imprenditori operanti nel Cis di Nola.
Fallimenti di imprenditori in un’area commerciale considerata il centro all’ingrosso di moderna concezione più Grande di Europa. Dalla sua inaugurazione avvenuta nel 1986, in 40 anni di attività allargate all’Interporto e a Vulcano Buono, 1000 aziende, 9000 addetti, 15 milioni di visitatori e un indotto di oltre 40mila unità.
Confedercontribuenti evidenzia nella nota stampa, che per la costruzione del Centro, ogni socio avrebbe partecipato, con quote proporzionali ai metri quadrati di capannone per l’esercizio delle attività del commercio all’ingrosso. Cosi sarebbe stato per tutti i primi 200 soci sino all’arrivo dei contributi della legge 41, che avrebbero generato un contratto di leasing per tutte le pattuizioni previste nel preliminare, della durata di 16 anni con scadenza al 31 ottobre 2002.
Il contratto di leasing per ogni singolo socio, secondo confedercontribuenti, trasferiva al Cis la gestione unitaria e complessiva del contributo statale e del finanziamento agevolato. Alla scadenza ci sarebbe dovuto essere il riscatto dei capannoni, ma ciò non sarebbe avvenuto con la stipula di un mutuo di circa 300 milioni che sarebbe diventato un sub-mutuo che avrebbero dovuto saldare i soci del Cis, mentre gli istituti di credito avrebbero acceso un’ipoteca sui capannoni.
Oggi 100 soci risultano insolventi e una trentina sottoposti a procedura fallimentare.
Da qui la richiesta alla Dia da parte della confederazione dei contribuenti e del presidente Finocchiaro, di aprire un’inchiesta che possa far luce sui fallimenti in atto nel Cis.