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Cimitile – Cala il sipario sul "Maggio dell'architettura" con Cannatà e Fernandes

Cala il sipario sul Maggio dell’Architettura, svoltosi nelle Basiliche Paleocristiane a Cimitile. A chiudere il denso calendario messo a punto dalla Fondazione SiebenArchi, il gruppo di progettazione italo-portoghese che fa base ad Oporto di Michele Cannatà, calabrese di Gioia Tauro e Fatima Fernandes, portoghese, che hanno mostrato una carrellata di sperimentazioni ed architetture realizzate nel corso della loro esperienza professionale svoltasi tra l’Italia ed il Portogallo.

L’approccio alla questione nuovo-esistente è stata mostrata attraverso la presentazione della loro casa-studio: una vecchia fabbrica di lacci di scarpe, i cui spazi vengono reinterpretati con pochi interventi puntuali per mantenere vivo lo spirito del luogo.

Cannatà ha presentato interventi realizzati nei primi anni di vita professionale in Calabria: edifici di edilizia economica, una piccola cappella che va ad innestarsi su ruderi preesistenti, la trasformazione di un ampio marciapiede in piazza. Tratti lineari, delicati e chiari, rispetto dei materiali in uso, analogia cromatica, pochi elementi essenziali per definire una qualità spaziale tipica dell’architettura portoghese.

Fatima Fernandes ha mostrato il carisma delle sue architetture. La figura dell’architetto deve misurarsi sempre con le preesistenze, imparare da esse, capirne il carattere per portare nel futuro non tanto la materia dell’opera, quanto le sensazioni che da essa sono scaturite. Il compito dell’architetto è quello di vedere oltre la materia, creare visioni, dare forma ai bisogni della società, anche oltrepassando i limiti spaziali della committenza: in questo modo il progetto diventa generatore di ulteriori trasformazioni.

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